Sino a sabato 26 maggio 2007 “AU FIL DU TEMPS”, la nuova personale di CARLA SELLER, è visitabile presso l’EMPORIO DI PARMA di WILLY SANTANGELO (vico Vasto a Chiaja n. 52/53 − NAPOLI) tutti i giorni, eccetto il lunedì mattina e i festivi, dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 16:30 fino alle 20:00.
Ancora un singolare appuntamento, l’ultimo prima del congedo estivo, presso lo show room di WILLY SANTANGELO e SABINA ALBANO, la cui attenzione verso le diverse forme d’arte e il gusto del bello hanno offerto una stagione nutrita e varia di inediti allestimenti e interessanti percorsi creativo-comunicativi.
“AU FIL DU TEMPS”, letteralmente “Sul filo del Tempo”, è il risultato del più recente progetto della SELLER, a tergo del quale ci sono almeno tre anni di ricerca e sperimentazione. Non è un caso, infatti, che l’allestimento si chiami così, proprio a testimoniare la parabola diacronica attraversata dall’artista partenopea per giungere a un tale esito cromatico, pittorico e tematico, riassumendo, peraltro, influssi e suggestioni di differente provenienza, che negli anni hanno scandito e informato di sé le sue diverse creazioni.
In sostanza, si tratta di un viaggio nello spazio e nel tempo, testimoniato da 18 disegni (21×18) su carta a linea di contorno continua a penna di vaga reminiscenza tra il picassiano e il liberty, essenziali e minimalisti, nonché da 12 dipinti (23×82) su carta tedesca a tecnica mista: chine inglesi e colori per affresco (rosso, bruni, argenti e oro). A completare il corpus espositivo un light-box (50×70), traduzione digital-fotografica di una delle opere pittoriche dell’allestimento.
Ma se il ricorrere di colori pregnanti e dalla forte carica emotiva ed evocativa, come il rosso e il bruno, su cui calano pulviscoli di pregiate nuances oro, argento e bronzo, suggerisce memorie tanto della lezione cromatica di Giotto, quanto dell’arte orientale e delle raffinatezze e perziosità barocche, sono anche i temi proposti a catturare l’attenzione del pubblico. E ciò grazie a un’equilibrata alternanza tra eleganti e stilizzati motivi floreali con figure del Mito e dell’Epos, foriere di tutta la valenza estetica ed etica del classicismo. Così si susseguono scorci con soggetti umani, che tradiscono una netta ascendenza dalla pittura pompeiana (persino nelle tinte e nelle sfumature), e altri con quelli vegetali che invece umilmente ricordano, nell’uso del colore e della luce, le tele degli impressionisti francesi.
Se ciò appare lampante nei lavori della Seller è di certo per il grande bagaglio cultural-artistico della creativa napoletana: poliedrica, versatile, originale e sempre alla ricerca di nuovi stimoli e linguaggi inconsueti. Tant’è, che pure per queste opere i materiali, i colori, le forme e i temi sono stati reperiti, lungo il tempo, in svariati viaggi: tra le Botteghe Veneziane vicino alle Sei Sinagoghe, nei Mulini del Colore in Olanda, così come nel Centro Storico di Napoli. Da un tale iter nascono disegni e dipinti che ritraggono e rileggono le figure dell’Antichità: da Apollo a Diana e Niche. Persino il titolo della mostra, emblema di un vitale dinamismo cronologico e spaziale, è sorto per caso durante una vacanza in Belgio, letto accanto a una figura dipinta sulla facciata di un palazzo dei primi del ’900, sito nella parte alta di Bruxelles tra le botteghe degli antiquari.
CARLA SELLER nasce a Napoli nel settembre del ’62, dove tuttora vive e opera. Allieva di Domenico Spinosa, nell’84 si diploma all’Accademia delle Belle Arti di Napoli. È docente di discipline pittoriche. Dopo il suo esordio come pittrice informale, ha esposto in numerose collettive e personali a Napoli, Milano, Bari, Modena, Foggia, Perugia, Siena, Torino, Roma, Kyoto, Patrasso e New York. Tra le personali, per citarne solo alcune, “Lo Specchio di Narciso” (Casina Vanvitelliana del Fusaro, Bacoli, Napoli, 1999), “Arcipelaghi Rossi” (Istituto Comprensivo Statale “Caduti di via Fani”, Napoli, 2004). Tra le collettive, invece, la “Collettiva Città di Patrasso” (Pinacoteca del Comune di Patrasso, Grecia, 1995) e “Segni e Sogni Napoletani. Sesta Rassegna d’Arte Contemporanea” (Spazio Darmon, Napoli, 2006).
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