Si inaugura giovedì 20 novembre 2008 alle 19:00 MUSE MUTANTI, la doppia personale di ANTONIO DEL PRETE e PAOLA DEL PRETE. La mostra è visitabile, presso la “SABINALBANO Modartgallery” (vico Vasto a Chiaja 52/53, NAPOLI. Info: 081/421716, sabinalbano@yahoo.it), sino all’11.12.2008 tutti i giorni, eccetto il lunedì mattina e i festivi, dalle 10:00 alle 13:30 e dalle 16:30 fino alle 20:00. Ingresso gratuito.
Una mostra che come sottotitolo potrebbe avere la dicitura “di padre in figlia”, dal momento che, senza mai abbandonare le proprie scelte artistiche e compositive, i Del Prete si passano una sorta di ideale ‘testimone creativo’, arricchendosi l’una dell’influsso dell’altro e viceversa. Il tutto in un gioco di mutui rimandi e tacite citazioni che descrive una specie di parabola che dal formale si orienta verso l’informale, da una genesi determinata cresce verso nuove aperture e prospettive sperimentali.
Riparte la stagione delle mostre nel centralissimo e raffinato spazio di SABINA ALBANO, da sempre attenta a suggestioni e tendenze fuori dagli schemi, che sposino i due ambiti dell’arte visiva e della moda. Anche questa doppia personale, infatti, propone un allestimento davvero sui generis. A cominciare dal fatto che a esporre non sono solo due creativi, ma anche un padre e una figlia. Due stili apparentemente diversi che comunicano attraverso un unico, coerente percorso visivo, frutto dell’incontro-scontro tra generazioni differenti, che si sublima e palesa in un dialogo artistico di forme, colori, tecniche e supporti vari e compositi. Una mostra che come sottotitolo potrebbe avere la dicitura “di padre in figlia”, dal momento che, senza mai abbandonare le proprie scelte artistiche e compositive, i Del Prete si passano una sorta di ideale ‘testimone creativo’, arricchendosi l’una dell’influsso dell’altro e viceversa. Il tutto in un gioco di mutui rimandi e tacite citazioni che descrive una specie di parabola che dal formale si orienta verso l’informale, da una genesi determinata cresce verso nuove aperture e prospettive sperimentali. E forse ciò è ancor più evidente nella diacronia creativa e nell’esperienza di ANTONIO DEL PRETE, che per questa personale propone un’ardita ma omogenea miscellanea di 4 sculture e 2 dipinti, spostandosi da un retaggio figurativo verso un ampio respiro avanguardistico e di ricerca. Comun denominatore delle sue opere il tema dell’indagine ontologica che ciascun individuo compie nell’arco della propria esistenza. Due sculture sono volti apparentemente definiti, ma con peculiarità che danno un saggio dell’impegno dell’uomo per emergere dalle difficoltà, della forma che gradualmente fuoriesce dalla materia per potersi definire. Un’altra scultura, sempre un volto, poggia su di una tavola di legno d’ulivo con su foglie laccate d’argento, mentre al suo interno fa intravedere una nuance rossa a testimonianza, nell’intento del suo autore, dello scorrere inesorabile del tempo. L’ultima creazione scultoria è in creta e risale a quando l’artista aveva solo 14 anni. Due i dipinti che si affiancano alle precedenti opere, realizzati su due tavole lignee del ‘700 donate da una chiesa, che fotografano il golfo in differenti scorci e vedute e su ambo i lati del dipinto, disegnando perfettamente il passaggio dal figurativo all’astratto, dal visivo-estetico al meramente emotivo-etico. In una di queste raffigurazioni la particolarità è anche una linea di pigmento che il pubblico può toccare e ‘rubare’, in una sorta di vero e proprio scambio tra astante e opera-autore, un travaso di colore e linfa creativa.
E questo non vale solo per i quadri e le sculture di Antonio Del Prete, dal momento che altro punto forte dell’allestimento è la presenza di 3 giovani modelle che letteralmente incarneranno i quadri di Paola Del Prete durante una seduta di live-body-painting. Paola presenta 1 incisione su legno da entrambi i lati, raffigurante una testa leonina nei toni del verde acido, 1 acquerello in A4 (“L’Angelo Caduto”), 1 dipinto (100×70) di fondo blue con una figura distesa che introduce al tema del sogno, scortando in atmosfere oniriche e visionarie, che contraddistinguono tutta la produzione della giovane creativa. E ancora: 3 oli su tela (100×30), dai cui colori e forme, come già accennato, trae ispirazione la performance di body-painting sulle indossatrici, al fine di far uscire il dipinto dal quadro e dargli vita in sala. In più, 4 stampe su tela che nascono come disegni originali, poi rielaborati in digitale. Gran parte delle opere di Paola risentono di un back-ground fumettistico, laddove le figure di queste eroine avveniristiche, pur avendo spesso e volentieri la loro matrice nel mito classico e nella leggenda, si tramutano in ‘cosmo-girls’ dai colori scintillanti, dalle fattezze scolpite, dalle chiome fluttuanti e dal sapore nettamente futuristico, mutuato dalla tradizione del fumetto e del cartoon, qui rivissuta in maniera personale. Pur non dimentica dell’arte dei manga giapponesi, ad esempio, l’artista napoletana parte e si muove, però, dalla lezione più classica della ritrattistica, del disegno a mano libera e continuo, con una tratto preciso e determinato, e con effetti felicemente ibridi anche per quel che riguarda le diverse tecniche e i vari supporti.
ANTONIO DEL PRETE. Napoletano, medico chirurgo, docente di oftalmologia, dipinge dall’età di 10 anni. A 15 anni vince un concorso di pittura dei Tipografi Artisti. Tra gli anni ’70 e ’80 partecipa a varie manifestazioni artistiche, tra cui: 1° Città di Napoli 1970-’71, Estemporanea di pittura “Camaldoli”, VII e IX Biennale d’Arte Sacra “S. Maria la Bruna”, Mostra della Primavera Napoletana delle Arti Figurative. Nel 2002 realizza attraverso la grafica computerizzata un “Atlante delle Infiammazioni dell’Occhio”. Tra maggio e giugno 2005 espone al “Warner Village Metropolitan” nell’ambito della mostra “Dal formale all’informale. Nel segno della solidarietà”. Fa parte di “1000 ‘ART. Artisti di via dei Mille. Movimento 2111”.
PAOLA DEL PRETE. Vive e lavora a Napoli. Nel ’98 vince il II premio “Lions Napoli Duomo”. Nel 2000 partecipa alla II Rassegna Pittorica “Artisti in erba”, patrocinata dal Comune di Isernia. Del 2002 è la sua I personale, “Cavalli”, presso la Sala degli Affreschi del Comune di Moliterno (PZ). Ancora nel 2002 realizza un manifesto pubblicitario per gli organizzatori del “Progetto Glaucoma”, svoltosi a Napoli; nello stesso anno illustra per il quotidiano partenopeo “Il Denaro” il romanzo a puntate “Mezzanotte a Cuba” di Antonio Biancospino, con 20 tavole realizzate a china e poi rielaborate al computer. Per lo stesso giornale cura le illustrazioni della rubrica “Il Marziano” sempre di Antonio Biancospino. Nel 2004 è tra i vincitori del 789° Concorso di Fantasia Grafica dal titolo “Questo l’ho fatto io”. Nel 2005 partecipa alla creazione di un depliant illustrativo della storia della chiesa di Santa Maria della Mercede in Napoli; nel medesimo anno inizia la collaborazione, come grafica illustratrice, con l’agenzia “Iuppiter Group”. Attualmente si sta per laureare all’Università Suor Orsola Benincasa in Beni Culturali, con un indirizzo storico-artistico.
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